Maggiore_Danza/IPUNTIDANZA
Associazione Culturale Arearea, Ocram Dance Movement, Eliana Stragapede & Borna Babić
HOMING - estratto
Associazione Culturale Arearea Il tema d’indagine di Homing è la migrazione intesa come attraversamento tra punti nello spazio, spostamento dell’anima. La ricerca si appoggia su domande apparentemente molto semplici. Come si orientano balene, farfalle, uccelli, pesci? Come riescono a tornare ogni anno esattamente nel luogo in cui sono nati? E soprattutto, perché migrano?
Coreografia e danza: Marta Bevilacqua
Musiche originali: Walter Watta Sguazzin
Elementi di scena: Ilaria Bomben
Disegno luci: Daniela Bestetti
Suono: Stefano Bragagnolo
Produzione: Compagnia Arearea 2020
CoProduzione: HangartFest 2020
Con il sostegno di: MiC, Regione
FVG LIF studio
Ocram Dance Movement
L’universo crolla nel Ragnarök: tre inverni e tre scontri lo consumano fino alle ceneri. Dalle radici di Yggdrasill emergono Líf e Lífthrasir, custodi della scintilla vitale. Tra paure e speranze ricostruiscono un futuro, simboli di resilienza e rinascita. Líf celebra la forza della vita oltre la distruzione, in un dialogo coreografico nato dalla collaborazione tra ocram dance movement e la Compagnia Zappalà Danza 2.
Regia e coreografia: C. Scalia
Danzatori: Compagnia Zappalà Danza
Drammaturgia: C. Scalia con la collaborazione di S. Campisi
Realizzazione costumi: G. Palomba
Musiche: Danheim, Asaf Avidan
Produzione: ocram dance movement con il supporto di Scenario Pubblico CZD Centro di Rilevante Interesse per la Danza, progetto Finalista Premio Twain direzioni_Altre.
AMAE Eliana
Stragapede & Borna Babić
AMAE si interroga sul bisogno di co-dipendenza nelle relazioni umane. Indaga il desiderio di essere amati passivamente, cercando l’indulgenza dell’altro. Il desiderio di circondarsi completamente e di sentirsi tutt’uno con l’altro, cercando di escludere ed evitare il confronto con la realtà oggettiva esterna. Da un certo punto di vista, questo potrebbe essere percepito come un comportamento molto accogliente e umano: essere in armonia ed affidarsi agli altri. Da un altro punto di vista, potrebbe sembrare che incoraggi l’autoindulgenza, la dipendenza e il controllo. Fino a che punto questo bisogno può portarci, cosicché dall’amore iniziamo a soffrire, dalla cura diventiamo ossessivi e dal sostegno finiamo per controllare? Oltre alle esperienze personali, il lavoro si ispira al libro “L’anatomia della dipendenza” dello psicoanalista giapponese Takeo Doi. Egli ci offre una chiara spiegazione del concetto di “amae“, un comportamento tipicamente giapponese, il bisogno di essere in buoni rapporti e di poter dipendere dalle persone che ci circondano.
Regia e Coreografia: Eliana Stragapede, Borna Babić
Drammaturgia: Margherita Scalise
Composizione musicale: Nenad Kovačić
Voce: Teresa Campos
Musiche originali: Nicholas Britell
Audio editing: Giuseppe Santoro
Interpreti: Eliana Stragapede, Borna Babić
Disegno luci: Benjamin Verbrugge
Costumi: Nina Lopez-Le Galliard
Spettacoli ore 15.00 e 21.00
Dar corpo allo spazio è uno spettacolo itinerante che invita il pubblico a scoprire come la danza può trasformare e abitare luoghi diversi. In una sola serata, tre spettacoli unici si intrecciano in più repliche, creando un’esperienza coinvolgente e dinamica. Un viaggio attraverso i diversi spazi del Teatro Il Maggiore, dove corpo e ambiente dialogano, dando vita a nuove percezioni e modi di vivere il movimento.