Dar corpo allo spazio #5

danza danza

Maggiore_Danza/IPUNTIDANZA

Associazione Culturale Arearea, Ocram Dance Movement, Eliana Stragapede & Borna Babić

09 maggio 2026 ore 21:00
Descrizione

HOMING - estratto

Associazione Culturale Arearea Il tema d’indagine di Homing è la migrazione intesa come attraversamento tra punti nello spazio, spostamento dell’anima. La ricerca si appoggia su domande apparentemente molto semplici. Come si orientano balene, farfalle, uccelli, pesci? Come riescono a tornare ogni anno esattamente nel luogo in cui sono nati? E soprattutto, perché migrano?

Coreografia e danza: Marta Bevilacqua

Musiche originali: Walter Watta Sguazzin

Elementi di scena: Ilaria Bomben

Disegno luci: Daniela Bestetti

Suono: Stefano Bragagnolo

Produzione: Compagnia Arearea 2020

CoProduzione: HangartFest 2020

Con il sostegno di: MiC, Regione

 

FVG LIF studio

Ocram Dance Movement

L’universo crolla nel Ragnarök: tre inverni e tre scontri lo consumano fino alle ceneri. Dalle radici di Yggdrasill emergono Líf e Lífthrasir, custodi della scintilla vitale. Tra paure e speranze ricostruiscono un futuro, simboli di resilienza e rinascita. Líf celebra la forza della vita oltre la distruzione, in un dialogo coreografico nato dalla collaborazione tra ocram dance movement e la Compagnia Zappalà Danza 2.

 

Regia e coreografia: C. Scalia

Danzatori: Compagnia Zappalà Danza

Drammaturgia: C. Scalia con la collaborazione di S. Campisi

Realizzazione costumi: G. Palomba

Musiche: Danheim, Asaf Avidan

Produzione: ocram dance movement con il supporto di Scenario Pubblico CZD Centro di Rilevante Interesse per la Danza, progetto Finalista Premio Twain direzioni_Altre.

 

AMAE Eliana

Stragapede & Borna Babić

AMAE si interroga sul bisogno di co-dipendenza nelle relazioni umane. Indaga il desiderio di essere amati passivamente, cercando l’indulgenza dell’altro. Il desiderio di circondarsi completamente e di sentirsi tutt’uno con l’altro, cercando di escludere ed evitare il confronto con la realtà oggettiva esterna. Da un certo punto di vista, questo potrebbe essere percepito come un comportamento molto accogliente e umano: essere in armonia ed affidarsi agli altri. Da un altro punto di vista, potrebbe sembrare che incoraggi l’autoindulgenza, la dipendenza e il controllo. Fino a che punto questo bisogno può portarci, cosicché dall’amore iniziamo a soffrire, dalla cura diventiamo ossessivi e dal sostegno finiamo per controllare? Oltre alle esperienze personali, il lavoro si ispira al libro “L’anatomia della dipendenza” dello psicoanalista giapponese Takeo Doi. Egli ci offre una chiara spiegazione del concetto di “amae“, un comportamento tipicamente giapponese, il bisogno di essere in buoni rapporti e di poter dipendere dalle persone che ci circondano.

 

Regia e Coreografia: Eliana Stragapede, Borna Babić

Drammaturgia: Margherita Scalise

Composizione musicale: Nenad Kovačić

Voce: Teresa Campos

Musiche originali: Nicholas Britell

Audio editing: Giuseppe Santoro

Interpreti: Eliana Stragapede, Borna Babić

Disegno luci: Benjamin Verbrugge

Costumi: Nina Lopez-Le Galliard

Dettagli

Spettacoli ore 15.00 e 21.00

Dar corpo allo spazio è uno spettacolo itinerante che invita il pubblico a scoprire come la danza può trasformare e abitare luoghi diversi. In una sola serata, tre spettacoli unici si intrecciano in più repliche, creando un’esperienza coinvolgente e dinamica. Un viaggio attraverso i diversi spazi del Teatro Il Maggiore, dove corpo e ambiente dialogano, dando vita a nuove percezioni e modi di vivere il movimento.